Ci viene somministrato fin dall’età infantile, quando decidiamo di soffrire, per esempio, di mal d’auto o di altre patologie che impongono determinate restrizioni. È la classica mollica di pane spacciata come pastiglia contro la nausea, deterrente naturale per i bambini ma anche per gli adulti.

Stiamo parlando dell’effetto placebo, inconfondibile e bizzarro rimedio privo di principi attivi che, però, fornisce all’organismo una sorta di beneficio. È utilissimo nel caso di malattie psicosomatiche ma anche per “curare” problemi dalle cause più disparate.

Qualcuno afferma, però, che una volta saputo che non si tratta di medicina reale, l’effetto placebo svanisce per lasciare di nuovo il posto ai disturbi. Beh, non è esatto e ce lo dice niente di meno che una ricerca effettuata da scienziati i quali hanno vagliato ipotesi e fatto esperimenti nel tentativo, raggiunto, di spiegare come funziona questo fantastico e strano fenomeno.

Effetto Placebo: Lo Studio Che Lo Certifica

effetto placebo contro la tossicodipendenzaLo studio a cui facciamo riferimento è stato condotto da una squadra di professionisti della University of Colorado Boulder ed è stato pubblicato nel maggio 2015. La ricerca si è basata su un esperimento riguardante la tematica del dolore: ai partecipanti, infatti, è stato applicato su ognuno degli avambracci un bracciale riscaldante di ceramica, sufficientemente caldo da provocare dolore, ma non troppo da bruciare la pelle.

Alle persone è stato poi in seguito applicato ciò che loro credevano essere un gel analgesico, utilizzato per alleviare la sofferenza prima di rimettere sull’epidermide l’oggetto riscaldato. In realtà, però, questo non era altro che vasellina costituita da colorante alimentare blu. Gli studiosi hanno semplicemente abbassato la densità del calore una volta che questa è stata massaggiata sulla pelle. Inoltre, è stata utilizzata anche la vasellina normale per capire la mentalità umana.

Nonostante il caldo risultasse essere comunque costante, i partecipanti hanno dichiarato di avvertire meno dolore quando sono stati “curati” con la vasellina colorata piuttosto che con quella di colore bianco.

Dopo un determinato periodo di tempo, è stata rivelata la verità e il risultato è stato a dir poco sorprendente. Sembra, infatti, che l’associazione della vasellina colorata alla riduzione del dolore è riuscita in ogni caso a portare degli effetti benefici sulla psicologia delle persone e questo sta persino a suggerire che un placebo possa funzionare anche come una droga.

Questa esperienza dimostra che il cervello impara a rispondere al trattamento come se fosse un evento reale, lo inganna a tal punto che questo continua a interagire con il placebo nonostante sia cosciente che non si tratti di una reale medicina.

Tale studio può essere molto utile per assopire la crisi di astinenza in persone che soffrono di tossicodipendenza, in modo tale da agevolare e promuovere la loro nuova vita con minore disagio proprio grazie all’effetto placebo.