Trattare temi che riguardano la vita e i modi migliori per viverla secondo le proprie speranze e aspettative è un qualcosa a cui teniamo particolarmente. Questo perché riteniamo che la nostra esistenza sia importante, a dir poco fondamentale. Pensiamo che la vita di ognuno di noi sia preziosa e che valga la pena viverla appieno, soddisfando quei sogni che spesso teniamo chiusi e ben sigillati all’interno di un vecchio cassetto, lì a fare polvere, quasi poi dimenticandoli di averceli. Come se fossero nient’altro che scatolame antico da far marcire. Da buttare via.
Ma la nostra vita non è da buttare via. Si tratta di sogni. I nostri sogni. E trascorrere l’intera esistenza a sopravvivere ci porterà soltanto a far sparire il sorriso dal volto che verrà sostituito da un velo di tristezza perenne che andrà via solo se riusciamo a fare qualcosa che davvero ci soddisfa da dentro.
E qual è il modo migliore per prendere il controllo della nostra vita e spingerci verso i confini della realtà? Fare successo. E il successo personale si costruisce sin da fanciulli.
Se pensi sia tutto frutto di chi non riesce a tenere i piedi per terra e sogna troppo in grande, sono qui a citarti Carol Dweck. Di chi sto parlando? Se non l’hai mai sentita nominare, ti basti pensare che si tratta di una delle menti più importanti dell’Università di Standford, mica briciole! Ma non solo. La Dweck ha lavorato presso le scuole più prestigiose d’America, passando per Yale, Harvard e Columbia, prima di approdare nel 2004 come Professoressa di Psicologia in California.
Secondo l’esperta è tutta una questione di mentalità: le persone di successo tendono a concentrarsi sulla propria crescita, nel risolvere i problemi e nel migliorarsi costantemente, al contrario di chi cerca di evitare le sfide come la peste e preferisce svolgere attività fisse e, spesso, senza alcuno stimolo.
Più nel dettaglio, una persona dalla mentalità fissa tende a vedersi con tratti più statici e una visione d’insieme deterministica.
Per loro l’intelligenza, il carattere e la capacità creativa non può essere modificata in maniera significativa, mentre il successo è visto come un’affermazione di quei dati già posseduti (l’abilità e le caratteristiche personali che già si possiedono).
Tendono a vedersi come un foglio di calcolo già compilato con l’intelligenza e la personalità che vanno a operare come oggetti immutabili, che non possono tramutare e migliorare con il tempo, ma possono soltanto affermarsi e stabilizzarsi.
In questo modo sanno di riuscire a evitare il fallimento e diventa, così, un modo per rimanere all’interno di un porto sicuro sentendosi intelligenti e, soprattutto, esperti nel proprio settore.
D’altro canto, una persona con una mentalità più aperta, rivolta alla crescita, vede le sfide come un ostacolo da superare e il fallimento come un’opportunità di crescita e di sviluppo personale.
Ma alla fine, conta soltanto come ci avviciniamo alla vita. Solo questo può influire sull’avere successo e la felicità. Infatti, sempre la Dweck dice che la visione che si ha di se stessi influenza profondamente il modo di condurre la vita. Solo tu puoi stabilire e decidere se diventare la persona che vuoi realmente essere e se impegnarti o no a compiere gesti e atti di valore. Scendendo nel dettaglio, ecco la ricerca che la Dweck ha approntato durante i suoi intensi studi.
Come Avere Successo: Lo Studio Approfondito di Carol Dweck
Carol Dweck, grazie alle sue ricerche, è riuscita a stilare e sintetizzare la mentalità di una persona di successo in cinque punti. Vediamo insieme quali sono e come questi possono avere ripercussioni sulla vita della persona stessa.
1) L’intelligenza è qualcosa che posso aumentare attraverso i miei sforzi.
– Provo molto entusiasmo nel lavorare duro e imparare il più possibile.
2) Riconosco che esistono differenze tra le persone su quanto sanno e quanto rapidamente si padroneggiano con le proprie conoscenze.
– Credo che tutti, faticando e con l’aiuto di una guida, possano aumentare le proprie capacità intellettive.
3) Mi piace imparare qualcosa di nuovo.
– Sono pronto a sacrificare l’opportunità di sembrare intelligente agli occhi degli altri per imparare qualcosa di nuovo.
4) Le sfide mi eccitano.
– Seppure ho poca fiducia nelle mie capacità, mi inserisco nelle attività più difficili e combatto con esse. Mi pongo degli obiettivi personali e mi assicuro di creare delle strategie per raggiungerli.
5) Mi sento intelligente quando…
– Sono pienamente impegnato con una nuova attività, facendo fatica per arrivare a padroneggiare un qualcosa, affinando le mie competenze e mettendo le mie conoscenze a disposizione per un buon fine (per esempio, aiutare gli altri a imparare).
Questi cinque punti sono fondamentali per avere successo nella vita, che sia lavorativa oppure no. Sono quei pensieri che “assillano” in modo positivo una persona che nella sua esistenza punta a dare il meglio di se stesso, per sé e per il prossimo.
Ma come la Dweck ha potuto mettere su carta questi cinque principi del successo?
Ci spiega tutto uno studio diventato molto famoso all’interno della comunità scientifica, svolto proprio dalla stessa psicologa con l’aiuto di Claudia Mueller, assistente professore di chirurgia pediatrica presso il centro medico dell’Università di Stanford.
Le due professioniste, nel loro esperimento, hanno seperato 128 bambini di età compresa tra i 10 e gli 11 anni in due gruppi a cui sono stati affidati diversi problemi matematici. Uno dei due gruppi è stato lodato per le caratteristiche innate, mentre l’altro è stato elogiato per lo sforzo e l’impegno che sono stati messi nel risolvere i compiti a loro affidati.
Successivamente, sono stati forniti una serie di problemi di difficile risoluzione, al punto tale che molti dei bambini hanno sbagliato tutte le domande. Queste sono state seguite da una terza serie di domande, questa volta molto più semplici, atte a comprendere come il fallimento precedente abbia influenzato le prestazioni dei più piccoli.
Il risultato di questi test ha dimostrato che i bambini elogiati prima per la loro intelligenza hanno lavorato peggio rispetto a chi è stato lodato per l’impegno e lo sforzo nell’eseguire il proprio lavoro. Questo perché il primo gruppo ha dato la colpa alla propria incapacità di risolvere i problemi piuttosto che alla difficoltà degli stessi e non perché non avessero messo abbastanza impegno su questi. Alcuni hanno addirittura rinunciato a provare a cercare le soluzioni.
La Dweck e la Mueller hanno eseguito poi altri cinque esperimenti simili con la scoperta sensazionale che i bambini dichiarati intelligenti hanno imparato a misurare la propria intelligenza dalle lodi ricevute. Hanno, quindi, capito che il loro basso rendimento è dovuto al fatto che non sono semplicemente all’altezza del compito ricevuto. Al contrario, i bambini lodati per lo sforzo compiuto sembravano imparare che l’intelligenza è malleabile e viene definita in termini di motivazione e conoscenza.
Come avere successo quindi nella vita? Scegliendo di avere una mentalità di crescita, perché ciò non ti porta a pensare che chiunque possa essere un genio, ma a capire che tutti sono in grado di sviluppare le proprie capacità. In fondo, anche Einstein prima di diventare il grande uomo che noi tutti ricordiamo ha dovuto combattere e lottare con le difficoltà della vita.