La maggior parte di noi, quando raggiunge la famigerata età dei 30 anni comincia a essere… dura di comprendonio? Ecco, sì. Mi dispiace doverlo dire in questo modo, però ammetterai anche tu che sono le parole che rendono meglio l’idea, non è vero?
In effetti non è un’affermazione che proviene direttamente da me, ma proprio dalla comunità scientifica. Purtroppo siamo già a conoscenza del fatto che il nostro cervello inizia a rallentare e accusare segni di pigrizia al raggiungimento dei 25 anni di età. Funziona come una maratona: i primi tempi si corre spediti, desiderosi come non mai di arrivare alla meta; poi, lentamente, si comincia ad avvertire la stanchezza e a rallentare l’andamento.
Questo perché quando ci troviamo nella piena gioventù, il nostro organo principale non è ancora completamente formato e risulta essere molto flessibile. È questo il motivo per cui i bambini sono più predisposti all’apprendimento e imparano in fretta.
Più nel dettaglio, ci spiega Deborah Ancora direttamente dal MIT, nel tempo è stato scoperto come l’essere umano sviluppi dei percorsi neurali che utilizza nel corso della sua vita. Proseguendo nel cammino dell’età, questi sentieri si bloccano e si radicano profondamente nelle zone più recondite del cervello. Si arriva, così, ai 25 anni con così tante strade che diventa difficile liberarsi di loro.
Quello che però non sai è che puoi dare una bella svolta al tuo modo di pensare e rinnovarlo con freschezza per modificare la tua vita in modo positivo. In fondo, perché rimanere convinto delle tue idee quando hai la possibilità di cambiare le tue opinioni?
Cambiare dopo i 25 anni si può. Ciò che dovrai fare è capire come allenare il cervello per creare sempre nuovi percorsi e sentieri che portino a collegamenti e connessioni tra i neuroni.
Tara Swart, autrice del libro Neuroscence for Leadership, ci fa sapere che non sono soltanto muscoli e ossa ad avere bisogno di ginnastica. Anche e soprattutto l’intera area cerebrale necessita di fare attività che gli forniscano sempre nuovi spunti e gli dicano che nel mondo c’è sempre qualcosa da imparare.
Come Allenare il Cervello Anche Dopo i 25 Anni
1. Tieni Alta la Concentrazione e l’Attenzione
Se il tuo obiettivo è quello di tenere il tuo organo principale attivo, sveglio e agile, quello che devi fare è puntare dritto sulle zone del cervello che utilizzi meno di frequente. In che modo? Stimolandole in attività così impegnative e faticose che ti facciano avvertire la stanchezza anche lato fisico.
Questo metodo funziona perché costringe il cervello a lavorare in ambiti e settori in cui non è abituato. Così facendo, si sviluppano nuovi neuroni i quali saranno abbastanza forti e pronti a connettersi con quelli già esistenti, formando, così, nuovi percorsi e nuove ramificazioni.
Ma come è possibile stimolare il cervello? Che attività è meglio fargli fare?
Le risposte sono più semplici di quanto pensi. Il modo migliore per allenare quelle aree celebrali che di solito usi di meno è quello di imparare una nuova lingua o uno strumento musicale. Tutto qui? Sono molteplici le vie in cui ti puoi addentrare per raggiungere il tuo obiettivo. Le strade devono portare a farti prendere delle decisioni consapevolmente, a risolvere problemi complessi, a memorizzare concetti, a pianificare, a inventarti strategie e, infine, a riflettere.
Tutto ciò ti permette di regolare le emozioni e di canalizzare l’energia direttamente da esse, puntando sull’auto-controllo e sulla forza di volontà.
2. Fai Tanta Pratica ed Esercitazione, Crea una Routine Quotidiana
Quanto suggerito nel paragrafo precedente racconta come allenare il cervello nel modo giusto. Ma seguire un corso di Inglese e iscriverti al Conservatorio per un anno per poi smettere di pensarci non ha alcun senso, perché andresti soltanto a dimenticare tutto quello che hai imparato in quell’arco di tempo.
La Swart dice che i nuovi collegamenti neuronali sono molto fragili e soltanto attraverso la continua esercitazione e pratica questi possono fortificarsi abbastanza da tramutarsi in vere e proprie sane abitudini. Lo vedi anche da te, nel momento in cui riesci a imparare perfettamente una lingua e continui a parlarla nel tempo, ti rendi conto di averla ormai acquisita. È diventato normale per te e parte della tua quotidianità, tanto che sei in grado di guardare un film in lingua originale senza avvertire alcuna difficoltà.
Al contrario, se non mantieni allenato il tuo cervello, andrai a indebolire quei filamenti e perderai tutte le nozioni che hai imparato fino a quel determinato istante.
All’interno del libro che ti ho linkato, la Swart afferma che, a seconda del grado di difficoltà dell’attività, sono necessari almeno quattro mesi e mezzo per creare una nuova mappa cerebrale. In questo periodo di tempo, la tua forza di volontà è la chiave che determina il raggiungimento dell’obiettivo.
Anche uno studio americano pubblicato nel febbraio 2008 sull’American Speech-Language-Hearing Association dichiara la stessa identica cosa grazie a un esperimento messo in atto su pazienti in riabilitazione dopo aver subito un danno cerebrale.
3. Come Allenare il Cervello Creando il Tuo Ambiente Ideale
Senza una corretta atmosfera che faciliti il cambiamento, il tuo cervello non sarà in grado di assimilare e concentrarsi su ciò che deve per creare nuovi neuroni. Sarà, invece, predisposto a scegliere percorsi a lui abituali per ridurre i rischi e i pericoli della non conoscenza.
Sai perché accade?
Ce lo spiega sempre la Swart che ci fa sapere come allenare il cervello sia utile per focalizzare l’attenzione sulle fonti di pericolo. Ciò gli permette di cercare di prevedere da dove proviene la prossima minaccia e di essere capace di offrirti diverse soluzioni come la fuga, l’affronto o una scelta innovativa e creativa.
E per mantenere il cervello flessibile, il tuo fisico deve essere in forma. Non te lo aspettavi, vero? Eppure è proprio il tuo corpo l’ambiente ideale che devi stravolgere e curare per poter donare al tuo organo più importante quella quantità di sostanze nutrienti di cui ha bisogno per lavorare al meglio delle sue potenzialità.
Il cervello invia le sue informazioni e le sue risorse attraverso l’apporto di sangue verso le aree che necessitano più energia. Ed ecco che si crea una sinergia perfetta che ti porta a sviluppare e mantenere in forma le aree cerebrali dedite all’apprendimento e alla memoria.