Sei seduto alla tua scrivania, laptop aperto davanti agli occhi, la musica di Mozart che risuona nelle orecchie e il cursore del mouse che lampeggia con fare ininterrotto da circa venti minuti sul file del tuo editor di testo preferito.
Hai tutte le idee in testa, il tuo racconto è lì. Lo senti scorrere nella tua mente, parole che si incastrano a formare frasi di senso compiuto che non riesci a far defluire fino alle dita. Sulla tastiera il suono dei tasti non c’è, solo il tamburellio del tuo indice che, spazientito, ti fa capire che non hai ancora scritto una riga.
Che cosa fai? Continui a combattere contro te stesso o ci dormi su?
Dormirci sopra. Quante volte ti sentito dire questa frase, vero? E ti ha sempre fatto arrabbiare. Ma se ti dicessi che non hanno poi tutti i torti e che davvero dormire aiuta a rimettere in ordine i pensieri e trovare le migliori soluzioni?
Il Fondamento Scientifico Per Cui Dormire Aiuta a Risolvere i Problemi
Non è affatto semplice da credere, ma questa affermazione che tanto odiamo ha un vero e proprio fondamento scientifico.
Uno studio recentissimo, pubblicato a giugno 2015, è stato condotto tramite un esperimento su due gruppi di persone. A queste è stato chiesto di risolvere due tipologie di problemi correlati tra di loro. Il gruppo che si è preso una pausa durante la notte per dormire se l’è cavata meglio di chi ha affrontato i problemi nell’arco della giornata.
Si è notato che il punto centrale di questa situazione non è altro che una fase che coinvolge l’implicita strutturazione delle informazioni acquisite durante il sonno. Si tratta di una teoria che fonda le sue radici ai tempi di Aristotele il quale aveva già capito che ci fosse una sorta di attività cerebrale nelle ore dormienti.
Migliaia di anni più tardi, grazie anche alle più moderne tecnologie, si è scoperto che il noto filosofo greco aveva più che ragione e lo studio sovra-citato lo dimostra appieno. Si è basato, infatti, su una teoria che parla di come il sonno consenta il trasferimento delle informazioni tra la zona dell’ippocampo, che è la parte del cervello in grado di codificare esperienze vissute di recente, e la neocorteccia nella quale sono memorizzati i dati nel lungo periodo.
Quindi, se siamo capaci di integrare in maniera efficace le soluzioni ai problemi del passato, saremo meglio preparati ad affrontare quelli nuovi. È questo che l’esperimento voleva dimostrare, cioè che dormire aiuta ad affrontare con la dovuta preparazione un problema complesso.
È, infatti, scientificamente provato che tornarci sopra con la mente il giorno successivo consente di rivalutare i pensieri e fornire la soluzione migliore.