Il lavoro si prende gran parte della nostra vita. È una fetta importante della quotidianità. Infatti, la maggior parte delle ore giornaliere le trascorriamo chiusi in un ufficio tra computer e documenti, all’aperto in un cantiere edile tra i rumori di un trapano e di un martello elettrico, in un angolo della nostra casa a scrivere, disegnare, programmare per far felici clienti d’oltreoceano.
Ma in realtà tutto questo quanto è produttivo?
Insomma, non facciamo altro che trascorrere il nostro tempo lavorando sodo e non ci rimane molto per goderci passioni, interessi e amici. Il risultato? Si finisce con il produrre poco e niente e con l’umore sotto i piedi.
Tutto questo non è soltanto un dato di fatto, ma è comprovato da diversi studi scientifici che affermano come lavorare molto non sia sinonimo di alta produttività, anzi, molto spesso dà l’effetto contrario.
Una delle ricerche più influenti, in questo caso, proviene da Sarah Green Carmichael, editor qualificata che lavora presso l’Università di Harward. La giornalista ha effettuato delle analisi nel tentativo di comprendere il motivo per cui le persone che vivono in molti Paesi sviluppati lavorano più ore rispetto al passato.
La Carmichael ha scoperto che non solo non sussiste alcuna prova della connessione tra lavorare molto e maggiore produttività, ma porta a sostegno della sua tesi una grande quantità di ricerche scientifiche che affermano e dimostrano addirittura il contrario. Ma analizziamole nel profondo anche noi.
Lavorare Molto: Gli Studi che Affermano Come Lavorare Troppo Faccia Male
Come ha dichiarato la Carmichael, esistono parecchi studi che forniscono la prova di come lavorare molto aumenta lo stress e contribuisce a una serie di problemi di salute: riduzione del sonno, depressione, diabete, alcolismo, malattie cardiache, ecc.
Lo dimostra uno studio di recente attuazione pubblicato su The Lancet il quale collega una mole di lavoro elevata a un alto rischio di ictus.
Ma tutto ciò ha un peso economico e produttivo anche per le aziende. Infatti, lo stress e le malattie che investono il personale dipendente portano a un aumento dell’assenteismo sul lavoro, a un turnover forzato e all’incremento dei costi dell’assicurazione sanitaria. Senza contare poi gli errori dei dipendenti che, stremati dal troppo lavoro, non riescono più a focalizzare l’attenzione su quanto devono fare.
Un secondo studio datato 2010 ha rilevato che lavorare molto porta a una maggiore fatica nel ponderare e prendere le decisioni giuste, e questa è una parte abbastanza importante di qualsiasi lavoro.
È lo stesso principio che viene applicato all’interno delle scuole americane. I ricercatori degli Stati Uniti hanno, infatti, mostrato come portare i giorni di scuola a soli 4 giorni a settimana possa effettivamente migliorare il rendimento scolastico. E le prime ricerche effettuate su questa solida base suggeriscono che la stessa cosa potrebbe risultare veritiera anche nel mondo del lavoro.
Ciò che la scienza vuole dirci è che dovremmo fermarci e smettere di vivere per lavorare. Il nostro obiettivo deve essere, infatti, quello di lavorare per vivere e non spendere i migliori anni della nostra vita intrappolati all’interno di un ufficio.