Ogni essere umano è costituito di muscoli, ossa, emozioni e… passioni. Ognuno di noi è portato, sin dalla nascita, ad avere un talento naturale o una forte attrazione verso qualcosa.
C’è chi ha uno spirito manuale e si diletta, sin da bambino, a distruggere e aggiustare cose. C’è chi ha uno spirito creativo e passa le ore seduto a una scrivania a scrivere racconti e poesie. C’è chi ama impiastricciarsi le dita in mezzo a uova e farina per dare vita a ottimi piatti da gustare. E c’è chi, grazie a un temperamento artistico, crea melodie musicali da far invidia a Mozart e Beethoven.
E a propositivo di musica, il noto giornale americano Washington Post ha pubblicato un articolo molto interessante che correla musica e bambini. Sembra, infatti, che la musica offra benefici straordinari per la maturazione emotiva e comportamentale nei più piccoli.
Come è possibile? Scendiamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come la scienza spiega questi effetti positivi.
Musica e Bambini: lo Studio che Conferma i Benefici nei più Piccoli
Lo studio, pubblicato nel settembre 2014 dal Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, è stato condotto da James Hudziak e alcuni suoi colleghi i quali hanno analizzato le risonanze magnetiche cerebrali di circa 230 bambini dai 6 ai 18 anni alla ricerca di relazioni tra lo spessore corticale e la musica.
In altre precedenti ricerche, la stessa squadra di studiosi ha rivelato che l’ansia, la depressione, i problemi di attenzione e l’aggressività corrispondono a modifiche dello spessore corticale. In correlazione a questi risultati, i ricercatori hanno cercato di scoprire se una possibile attività positiva (come un corso di musica) avrebbe potuto, al contrario, influenzare le variazioni opposte all’interno delle giovani menti.
Ciò che si è scoperto è che questo ha accelerato l’organizzazione corticale e ha migliorato l’attenzione, la gestione dell’ansia e il controllo emotivo. Lo studio, infatti, ha rivelato uno spessore maggiore in alcune zone del cervello responsabili del funzionamento esecutivo che comprende la memoria di lavoro, il controllo dell’attenzione e le capacità organizzative.
In conclusione, la musica ha effettivamente contribuito a trattare lacune cerebrali nei bambini. Ma non solo. Può persino aiutare i più piccoli a migliorare la loro comprensione della lettura e le abilità verbali, soprattutto in quei bambini che stanno studiando una seconda lingua.
Quello che noi possiamo concludere è che la ricerca di Hudziak è un’aggiunta importante e dimostra la correlazione positiva tra musica e bambini, perché dimostra che questa ci aiuti a diventare persone migliori.