La musica è spesso associata al divertimento e al relax. La usiamo nei momenti in cui abbiamo bisogno di prenderci una pausa dopo ore di concentrazione, spesso dopo aver studiato per l’interrogazione dell’indomani o dopo aver trascorso una mattinata in ufficio tra conti e scartoffie per la contabilità generale dell’azienda.
Una volta terminata la pausa, quindi, spegniamo il nostro lettore mp3 e ci rimettiamo con la testa nell’ottica del lavoro: basta distrazioni, è ora di tornare a cogliere il frutto della produttività.
Infatti, di distrazioni sul lavoro ne abbiamo a bizzeffe e sono tutte lì che cercano di attirare la nostra attenzione. Addirittura il computer con cui lavoriamo è uno degli oggetti che minano la capacità di concentrazione. Ma quello che forse non sai è che la musica, quell’insieme di note e parole che tanto amiamo ascoltare negli istanti di riposo, può aiutarci a tornare più produttivi.
Come?
Ce lo dicono alcuni studi prodotti dall’Università di Birmingham, in Inghilterra. Qui viene dimostrato che la musica risulta essere efficace nel sollevare l’efficienza in caso di lavoro ripetitivo. Un esempio? Se devi controllare la posta elettronica o compilare un foglio di calcolo senza doverci ragionare sopra, un po’ di musica di sottofondo renderà il tuo compito più piacevole e smetterai di osservare quell’orologio appeso al muro con la speranza che le lancette girino più veloci.
E quando il nostro capo ci chiede di svolgere attività che richiedono attenzione e concentrazione? Se devo studiare? Ora, abbiamo già visto come la musica per gli studenti possa anche essere un notevole vantaggio e per i lavoratori vige lo stesso e identico modello. Solo che trovare la playlist perfetta per l’ufficio non è sempre così semplice.
Sei però molto fortunato: la scienza è dalla tua parte e con alcuni esperti è riuscita a stilare sei tipologie di musica per concentrarsi che ti aiuteranno a rendere la tua giornata in ufficio più tranquilla e meno pesante.
Tipi di Musica per Concentrarsi: Anche la Produttività Ha un Suono
1. Suoni della Natura
I suoni della natura possono essere associati al rumore bianco ma si accostano piuttosto bene anche al miglioramento del funzionamento cognitivo, all’ottimizzazione della capacità di concentrazione e all’aumento del grado di soddisfazione dei lavoratori.
Lo hanno scoperto i ricercatori della Rensselaer Polytechnic Institute che in uno studio hanno utilizzato il suono di un ruscello di montagna il quale ha permesso ai soggetti testati di non distrarsi. La ricerca ha infatti dimostrato che l’aggiunta di un elemento naturale potrebbe essere in grado di stimolare gli stati d’animo e la messa a fuoco. Si potrebbe quindi provare semplicemente ad ascoltare una serie di registrazioni che coinvolgono i suoni della natura come sottofondo, meglio se si tratta di suoni provenienti dall’acqua.
2. Canzoni Preferite
È un dato di fatto ormai comprovato e testato anche sulla quotidianità: ascoltare musica che piace può far sentire meglio.
Lo dice anche Teresa Lesiuk, un’assistente professore nel programma di musicoterapia presso l’Università di Miami, che ha scoperto come le scelte individuali nella musica per concentrarsi sono importanti, in particolar modo per chi è moderatamente abile nel proprio lavoro.
Durante la sua ricerca pubblicata sul New York Times, i partecipanti che hanno ascoltato le loro canzoni preferite hanno completato i compiti a loro assegnati in modo più rapido e si sono rivolti agli altri con idee migliori e più propositive, perché la musica ne ha migliorato l’umore.
Questo succede perché quando si è stressati si tende a prendere decisioni più in fretta e si dispone di una minore attenzione. Al contrario, uno stato d’animo positivo rende capaci di valutare più opzioni.
3. Canzoni Che Non Emozionano
Un’altra ricerca, invece, suggerisce il contrario. Infatti, dice che ascoltare della musica che non ti coinvolge sia la soluzione migliore per mantenersi concentrati.
Questo studio proviene dai ricercatori di Taiwan che hanno studiato come la passione nell’ascolto influenza la concentrazione. Hanno testato le loro affermazioni su un gruppo di lavoratori che sono, così, diventati più distratti e meno collaborativi.
4. Musica Senza Testo
Le parole sono fonte di distrazione. Lo dice una ricerca effettuata a Cambridge nel 2008 che ha dimostrato come la colpa della perdita di produttività non sia da riscontrare nel rumore in generale quanto nelle parole. Succede perché queste ultime sono per le persone assolutamente comprensibili e costringono a spostare l’attenzione dal lavoro che si sta svolgendo per cercare di capire che cosa si sta dicendo, anche se si tratta di una canzone.
5. Canzoni Con un Ritmo Specifico
Anche il ritmo e il tempo sono due varianti che influiscono sull’eccitazione. Uno studio condotto da alcuni ricercatori canadesi ha scoperto che le persone raggiungono un punteggio elevato nei test di QI durante l’ascolto di musica ritmica. La migliore in assoluto? La musica barocca.
Questo tipo di timbro musicale ha un riscontro molto positivo anche in altre parti del mondo. Un esempio ne è una piccola ricerca condotta dagli studiosi dell’Università del Maryland a Baltimora in collaborazione con l’Università di Medicina della Pennsylvania a Philadelphia, dove i radiologi volontari all’esperimento hanno riferito di un netto miglioramento nel proprio lavoro e nell’umore mentre svolgevano le attività ascoltando musica barocca.
Un terzo studio che ne riferisce le proprietà positive proviene dalla Malesia, precisamente dalla Facoltà di Ingegneria di Bangalore. Qui i soggetti dichiarano di una drastica riduzione dello stress e di un maggiore sensazione di rilassamento fisico nel momento in cui sono stati sottoposti all’ascolto di una musica che suonava a circa 60 battiti al minuto.
In gergo tecnico musicale si definisce “Larghetto” e si può tradurre in suoni non molto veloci o comunque di media velocità.
6. Musica per Concentrarsi a Volume Medio
A parlare sono i ricercatori dell’Università dell’Illinois, in collaborazione con la British Columbia di Vancouver e l’Università della Virginia, che hanno scoperto come un livello di suono moderato sia perfetto per stimolare il pensiero creativo.
Infatti, un suono basso o dall’ampiezza media è in grado di aprire le menti delle persone e portarle al pensiero astratto, mentre l’elevato volume diminuisce la capacità del cervello di elaborare le informazioni.
Per trovare una playlist che si adatti a ogni esigenza, ora esistono delle applicazioni per smartphone come Spotify che permettono di sfogliare le diverse categorie di musica per concentrarsi e godersi dei suoni rilassanti mentre si lavora o si studia. Provare per credere!