Tutti noi durante il giorno facciamo i conti con i nostri pensieri più profondi. Come essere umani proviamo sentimenti contrastanti che ci permettono di sentire emozioni che vanno dalla rabbia alla pura felicità. Servono a esprimere come ci sentiamo: se siamo felici, se siamo tristi, se siamo sorpresi, ecc. ma esiste un’emozione che, nel momento in cui appare prepotente come un fiume in piena, ci fa sentire talmente piccoli e impotenti che non riusciamo a muovere un muscolo.
È la paura, sensazione intensa capace di travolgere l’anima e il corpo. È probabilmente l’emozione più terribile che l’uomo possa provare. Alcuni di noi preferiscono addirittura sentire dolore piuttosto che ritrovarsi spaventati.
Perché? Che cosa succede quando abbiamo paura?
La paura, la quale nei casi più gravi può tramutarsi nella peggiore fobia, impatta su di noi come un muro di cemento armato. Forti dolori al petto, gambe molli, giramenti di testa, battito accelerato, sudorazione, sono questi i segnali tipici che ci avvertono di una situazione che non ci piace.
Spesso, però, se non riusciamo a controllare le nostre paure e a superarle, queste sono in grado di sconvolgerci la vita. Una delle più diffuse e altrettanto limitante è la paura del fallimento. Il suo gergo tecnico è Atychiphobia ed è una vera e propria fobia che ci blocca in un limbo senza via di uscita.
Più precisamente, quando siamo alle prese con la paura di fallire non siamo più capaci di ragionare lucidamente e rimaniamo fermi senza andare né avanti né indietro. Siamo lì, completamente inermi in balia della situazione che ci spaventa. È come un mare senza confini che ci terrorizza con la sua enorme grandezza, priva di punti di riferimento.
Combattere la Paura del Fallimento con la Scrittura: la Parola alla Scienza
Purtroppo l’Atychiphobia è un fenomeno piuttosto diffuso tra la gente. Sempre più spesso ci paralizziamo di fronte a un compito che ci appare impossibile. Ma secondo la scienza alcuni di noi sono più colpiti da questa insolita ansia di prestazione degli altri e ciò ha destato l’interesse di alcuni ricercatori che hanno voluto impiegare le loro conoscenze e risorse per tentare di allontanare per sempre questa piaga così limitante e devastante per l’animo umano.
Gli studiosi hanno voluto testare un metodo relativamente semplice in una delle situazioni per noi forse più angoscianti: il momento di un esame.
Si sa, è probabilmente quello l’attimo in cui la nostra mente gioca brutti scherzi. A nessuno piace venire valutato, soprattutto se da questo dipende la carriera scolastica a cui teniamo tanto. Ed è così che molto spesso prima di un esame importante, ci ritroviamo con il cuore che batte all’impazzata, con le mani fredde e sudaticce, con la voce che non esce. Il risultato? Scena muta con il consiglio di ritornare un’altra volta per l’appello.
Non possiamo andare avanti così. Questa storia deve finire. Più siamo limitati nella paura del fallimento e più ci ritroveremo ad andare in picchiata verso il basso. È così e sai perché? Perché se rimaniamo fermi per non cadere, incorreremo per forza di cose in un fallimento. Quindi? Che cosa possiamo fare?
Ce lo dice un gruppo di scienziati dell’Università di Chicago che ha lavorato proprio con gli studenti alle prese con gli esami. Questo insieme di studiosi si sono avvalsi di alcune ricerche scientifiche precedenti che affermavano come dei semplici esercizi di scrittura espressiva portano a una riduzione dello stress a seguito di un evento traumatico o emotivo, mentre altre ancora facevano notare come buttare su fogli di carta le emozioni e i sentimenti negativi abbia portato a un minore rimuginare su pensieri malinconici.
È così che Sian Beilock, psicologa dell’Università sovra citata, ha deciso di portare queste tecniche di scrittura all’interno della sua ricerca, con l’obiettivo di aiutare gli studenti più ansiosi ad alleviare il loro stress da esame.
L’esperimento fu suddiviso in quattro differenti studi che ha portato la Beilock in laboratorio e in aula. Il risultato è stato ineccepibile: dare agli studenti la possibilità di scrivere in libertà le loro paure e le loro ansie li ha aiutati ad affrontare al meglio l’imminente esame, al contrario di chi non ha avuto la stessa opportunità.
Si è arrivati, quindi, all’affermazione fondata che è proprio l’atto fisico di inserire parole su carta l’innesco che conduce alla riduzione dello stress. In altre parole, il semplice movimento dolce e ondulato della scrittura è in grado di alleviare quella paura del fallimento capace di rovinare la nostra vita.
All’interno del documento di redazione che gli scienziati compilano al termine di ogni ricerca effettuata, si specula che le proprietà benefiche della scrittura in sé potrebbero essere legate al fatto che, nel momento in cui una persona prova una certa preoccupazione, questi pensieri ansiosi occupano la memoria di lavoro del cervello, spodestando con forza e prepotenza gli altri collegamenti neurali che tentavano di focalizzarsi sulla situazione da affrontare.
Scrivere sulla paura del fallimento significa dare una via di sbocco all’ansia da prestazione, liberando la memoria di lavoro che può, così, riprendere a concentrarsi su altre cose. Si pensa, infine, che tale tipologia di scrittura espressiva sia in grado di aiutare le persone a svolgere attività di alta pressione al meglio come, per esempio, una presentazione di un servizio (o prodotto) a un cliente, un discorso in pubblico, un colloquio di lavoro e persino una dichiarazione d’amore.
Se la scrittura non è il tuo forte e proprio non riesci a sopportare l’idea di doverti sedere comodo comodo per buttare giù due righe su carta, è utile farti notare come non sia necessario diventare un novello Dante Alighieri per allontanare la tua paura di fallire.
Pensaci bene, scrivere non è il male assoluto, ma lo è la tua ansia. La prima ti permette di sfogare tutte le emozioni negative che ti stanno mandando nel baratro, mentre la seconda ti conduce a una vita ferma e per nulla produttiva. Prova a prendere tra le mani una penna, giocaci un po’ e comincia a muoverla su un foglio bianco. Da subito noterai diversi cambiamenti. Comincerai a sentirti più libero, più calmo e avvertirai dentro di te una pace che non credevi di poter mai provare.
È il dono che ci fa la scrittura, ci regala la libertà, il silenzio e una tranquillità infinita.
E tu avresti mai pensato che per calmare i nervi serve semplicemente prendere carta e penna? Provaci anche tu e facci notare i miglioramenti che hai avuto!